Dopo 3 imponenti cime montuose e 3 magnifici fiori alpini, oggi arriviamo alla terza e ultima parte della nostra rubrica sugli aspetti più rappresentativi delle montagne dell’Alto Adige. Non esistono solo i Big Five africani, anche sulle Alpi e con un po’ di fortuna si possono ammirare splendidi animali allo stato brado: lo stambecco e l’aquila reale, le marmotte, i gipeti e i camosci, sono loro gli “inquilini” delle montagne dell’Alto Adige. Tra poco vi racconteremo qualcosa di più su 3 di loro.
Artista di arrampicata con un potente copricapo
Lo stambecco delle Alpi (Capra ibex) era quasi estinto a causa della caccia, ad eccezione di circa 100 esemplari nell’area del Gran Paradiso in Italia. Ma ora ci sono di nuovo grandi popolazioni in Svizzera e in Italia, quindi la specie non è più considerata in pericolo. Attualmente in Alto Adige vivono circa 1.500 stambecchi. Mentre le femmine di questa specie hanno corna più piccole, le imponenti corna dei maschi sono lunghe fino a 1 m e pesano anche 15 kg.
Gli stambecchi si arrampicano su ripide pareti rocciose senza sforzo e anche le dighe verticali non sono un problema per loro. Il loro fisico li aiuta perché le zampe posteriori sono leggermente più lunghe delle zampe anteriori. Le zampe dello stambecco appoggiano sul terreno con due grossi unghioni particolarmente morbidi per riuscire a non scivolare sulle rocce. Inoltre gli unghioni delle 4 zampe sono molto divaricabili tra loro in modo che l’animale appoggi a terra su 8 punti differenti, in questo modo riesce ad avere una stabilità eccezionale anche sui terreni più impervi e ripidi.
Al Bunker Mooseum nel Parco Naturale del Gruppo di Tessa, i visitatori possono osservare un gruppo di stambecchi in un ampio recinto. Gli animali del recinto non si curano del pubblico che li osserva curioso. Nell’Alta Val Passiria si trovano diversi esemplari di stambecchi selvatici allo stato bravo.
Maestosa regina dei cieli
L‘aquila reale (Aquila chrysaetos) è una delle specie di aquile più grandi, la femmina è superiore al maschio in termini di lunghezza del corpo, apertura alare e peso. I giovani animali hanno sorprendenti ali bianche, motivo per cui in precedenza erano stati scambiati per una specie diversa. Fino al 1900 circa, il termine aquila reale era in uso per gli animali adulti. Le zampe, che sono piumate fino alle dita gialle, sono tipiche di tutte le specie di aquile.
Le aquile reali afferrano la loro preda con i loro forti artigli. La loro preda preferita nelle Alpi è la marmotta, ma cacciano anche cerbiatti di stambecco e giovani camosci, lepri e uccelli. In passato, l’aquila era perseguitata in quanto vista come concorrente di caccia e nemica degli animali da fattoria, ma nelle Alpi è sopravvissuta grazie a nidi inaccessibili. La popolazione attualmente stimata è di circa 1.300 coppie nidificanti per l’intera regione alpina e circa 50 coppie nidificanti per l’Alto Adige.
Musetto simpatico e fischi acuti
La marmotta è di casa in Alto Adige, abita ad un’altitudine compresa tra 1.500 e 2.700 m. Vive in gruppi di massimo 20 animali con gerarchie separate per maschi e femmine. Una tana di marmotte è costituita da un vasto sistema di camere nido, tunnel e grotte. Oltre ai tunnel che portano velocemente in superficie, ci sono aree che proteggono dallo stress termico in estate e camere nido fino a 7 m sotto terra per il letargo.
Quando vanno in letargo insieme, che dura da ottobre a marzo, le marmotte perdono circa un terzo del loro peso corporeo. Per questo nel resto dell’anno amano mangiare! D’estate la gamma di erbe e erbe aromatiche è molto vasta, e preferiscono piante particolarmente ricche di acidi grassi polinsaturi.
Quando una marmotta rileva un pericolo imminente come un’aquila che si avvicina, emette un unico fischio di avvertimento. Un potenziale pericolo come l’avvicinamento di un escursionista o di una volpe a terra, invece, è segnalato da una serie di fischi. A differenza dello stambecco e dell’aquila reale, può essere cacciato in Alto Adige – con specifiche restrizioni.
Le marmotte e le aquile giocano un ruolo importante anche nella mitologia e nelle leggende delle Dolomiti e del Regno di Fanes. Un re ambizioso rinunciò a un’antica alleanza con le marmotte e per stipularne una nuova con le aquile. Questo in un primo momento portò all’espansione del suo regno, ma più tardi, alla sua caduta. Nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies si può ammirare una formazione rocciosa a gradini chiamata il parlamento delle marmotte, che forma una sorta di anfiteatro naturale dove è possibile ammirare questi simpatici animali.
Immagine di copertina: © Internet Consulting / Stefan Tolpeit
1 commento